La torrida estate che sta arrivando ai suoi sgoccioli è stata “la più calda degli ultimi 70 anni”, ma a livello arbitrale si sono raggiunti picchi inauditi: colleghi radiati, personaggi rimossi dall’incarico e poi reintegrati, Panel Nazionali più sballati di un flipper con persone promosse senza criterio in contrapposizione ad altre spostate o declassate senza avviso, nemmeno un sms, CNAr sfiduciato dal Consiglio Federale, richieste di gettonelle suppletive bocciate e chi più ne ha più ne metta, Letterine di Natale incluse. Roba veramente da altoforno!
E su queste letterine vogliamo soffermarci: su iniziativa di pochi gruppi arbitrali (quello del Gruppo Arbitri Laziale -ma non tutto, sappiatelo-, quello del Gruppo Arbitri del Top 10, -ma non se ne sa granché- e quello dei Gruppo Assistenti Arbitrali Nazionali -Top10 ed A, per intenderci-), sono state mandate ai vertici Federali e CNAr delle lettere, spacciate come “partecipazione unitaria”, “gruppo”, “condivisione di idee e pensieri”.
Tutte belle frasi, belle parole, ma che di vero contengono molto -forse- ma non tutto: anche noi, in qualità di colleghi arbitri siamo stati coinvolti nella stesura di una di queste missive (anche se da noi considerata sterile e inefficace visti gli interlocutori e i temi trattati ma, in piena democrazia, ci siamo adeguati alla decisione maggioritaria presa apportando le nostre osservazioni, modifiche, aggiunte), in piena armonia di idee e condivisione dei fini.
Consultandoci anche con altri colleghi (tesserati dell’Associazione, parte coinvolta), per stilare una serie di modifiche da apporre alla lettera, abbiamo di buon grado proposto delle aggiunte al corpo, ma abbiamo dovuto constatare che dietro la facciata del gruppo e della democrazia, si nascondeva -purtroppo- un già visto gioco di potere: persone che chiamano al telefono colleghi al solo scopo di fare numero, un “port a porta” telefonico per avere più firmatari (dove l’abbiamo già sentita questa?), negazioni di quanto detto, pugni sul petto per dimostrare il proprio attaccamento, giuri, spergiuri di non arbitrare neanche più una partita di briscola…..e alla fine cosa ne esce? Un documento che non tiene minimamente conto dei nostri suggerimenti (e dei nostri tesserati), ai quali abbiamo lasciato ampia libertà di scelta per quanto riguarda il discorso Tesseramento FIR 22/23 (seppure la linea LIAR sia stata quella di tesserarsi facendo una battaglia leale e non ricattatoria), ma decidendo, il direttivo, di non firmare tale lettera, in quanto non condivisa in ottica di trasparenza e condivisione.
Il nostro pensiero è sempre stato quello che la lotta si fa (e si vince) lottando dall’interno del Sistema, e non dall’esterno non tesserandosi e quindi non contando poi tanto. Se le partite, non vengono disputate per “mancanza di arbitri”, poiché non ve ne sono sufficienti per coprire le partite è un fatto, ma se le partite non venissero disputate per “mancanza di arbitri” dovute ad altri motivi, beh, i risultati sarebbero altri e ben più forti!
Vengono anche messi in mezzo i media i quali vengono utilizzati, con il semplice scopo di far sapere la propria (la loro, non la nostra!), i quali ben presto hanno iniziato a capire di essere stati meschinamente usati per il loro porco comodo e nulla più, fino a portarli a chiedersi “ma chi ce lo ha fatto fare?”, ma tranquilli…tanto gli utilizzatori non devono rispondere a nessuno, né tantomeno ai media, quindi “ranghi serrati, testa bassa e tutti uniti”.
Dopo qualche giorno, le menti iniziano a vacillare e i polsi a tremare, davanti a quanto appreso: i colleghi del Top 10 iniziano ad apparire sulle prime foto delle amichevoli pre-campionato, si contano circa 200 colleghi tesserati e la riunione dei Coordinatori regionali con Presidenza FIR e CNAr non si è dimostrata poi tanto “un buon compromesso”, ma un’imposizione a cui nessuno ha saputo replicare con decisione e con il piglio di chi ha almeno un’idea.
Sebbene qualcuno abbia cercato di farsi valere e di esternare la sfiducia completa degli arbitri nei confronti della situazione attuale (e a questi pochi dobbiamo solo che dire GRAZIE):
- ognuno è rimasto dov’era, ritornando anche sui suoi passi ad eccezione del dimissionario Ruta (che ahinoi ha commesso due errori: il primo quando ha accettato di diventare Consigliere di una Cnar improbabile; la seconda quando ha deciso di dimettersi), il quale ha ceduto il posto al ligure Franchini, che non ci ha pensato due volte (peccato di gola molto diffuso ultimamente) ed anziché rifiutare con eleganza, come segno di rispetto nei confronti del Professore e ferma decisione di non voler proseguire con l’attuale governance, si è seduto sulla sedia, ancor prima che la musica si fermasse;
- le letterine alla fine erano tre (sebbene fosse stato sbandierato che sarebbero state molte di più) …anzi due, che di una non se ne sa nulla;
- chiodo non scaccia chiodo (ovvero: nessuno chiederà mai a nessuno di fare fagotto ed andarsene);
- ed infine (sulla parola), i campionati avranno regolare inizio.
Unica nota positiva -forse- è la promessa della revisione in tempi brevi del modello di rimborso arbitrale (era ora!!!! Staremo a vedere!!) e del Regolamento del Settore Arbitrale.
Ora bisogna vedere cosa può uscire da questa seconda voce, perchè non tutti i cambiamenti sono positivi, soprattutto nei regolamenti che devono armonizzarsi con quelli già esistenti. Anche in merito a questo, la Lega Italiana Arbitri di Rugby-APS resterà vigile e attenta, nel rispetto delle posizioni e a tutela dei propri tesserati e della categoria arbitrale.
Però ora ci sovviene un dubbio: è di qualche ora fa la comunicazione della formazione ed insediamento della Commissione per le revisioni sopracitate, che riportiamo fedelmente:
Nota dei Coordinatori Regionali del 31 agosto 2022
I Coordinatori Regionali desiderano informare tutti i colleghi che il 6 Settembre 2022 avrà luogo la riunione di insediamento della Commissione per la revisione del regolamento del Settore Arbitrale Federale, nonché la definizione dei principi per la riforma del modello di rimborso arbitrale, a cui parteciperanno i delegati indicati durante la riunione del 19 agosto.
Il gruppo di lavoro risulta così composto:
– Antonio Luisi (Vice Presidente e componente Consiglio Federale)
– Roberto Musiani (Segretario Generale)
– Daniele Pacini (Direttore Tecnico)
– Mauro Dordolo (struttura CNAr)
– Gabriele Pezzano (Coordinatore Regionale Arbitrale)
– Marius Mitrea (RDO)
– Antonino Nobile (Arbitro)
– Riccardo Bonaccorsi (Rappresentante Comitati Regionali)
– Avv. Prov. Guido Valori
Tralasciando il fatto che non tutti i colleghi regolarmente tesserati e non sono stati informati in merito a questa comunicazione, come da segnalazioni pervenutaci, non arrogandoci il diritto di criticare le nomine per quelle che sono le figure Federali, alle quali anzi auguriamo un buon lavoro (e di mettersi una mano sulla coscienza!!!), quello che ci chiediamo è il seguente pensiero: oltre alla figura di Gabriele Pezzano (in quota Coordinatori Regionali), frutto -speriamo- di attenta e condivisa decisione del gruppo dei Coordinatori, chi ha deciso la nomina del Signor Nobile?
- È regolarmente tesserato per la stagione 2022/2023?
- È stato scelto in base a quale criterio? Forse per il testo di una mail, “…in cui uno dei fondatori di Aria, Antonino Nobile, attacca a viso aperto Cladio Giacomel. La mail è indirizzata al presidente Cnar, ai consiglieri Cnar, al presidente federale, ai consiglieri federali e al direttivo di Aria. Nobile si lamenta di aver saputo della sua dismissione da arbitro di serie A, solo dai panel pubblicati due giorni fa.”
- Da chi è stato scelto? Dai colleghi regolarmente tesserati per questa stagione, tramite comunicazione trasparente ed unitaria e conseguente attenta e condivisa decisione del Gruppo Arbitrale – Regionali compresi, oppure sorteggio?
- Ed infine: CHI RAPPRESENTA? L’associazione da lui stesso fondata (che ricordiamo non avere nemmeno Personalità Giuridica, quindi con meno poteri di una PRO LOCO di paese) o la categoria TUTTA?
Purtroppo -noi- per alcuni aspetti le risposte già le abbiamo: si fanno da soli le regole del gioco, si sceglie la squadra che si vuole, si decide da soli le regole da seguire, ci si porta il pallone da casa, cosicché se qualcuno non gli sta bene, “il pallone è mio, e decido io” e storia finita.
In definitiva l’appello è rivolto a tutti coloro che credono in una libera e democratica attività sportiva dove si cresce e ci si confronta lealmente, allontanando fin da ora liste nascoste, firme posticce e maratone telefoniche che “nuocciono gravemente alla salute” (tipo farmaco) di chi le attua e, purtroppo, di chi le subisce…
Segreteria L.I.A.R.