In pieno stile “Seconda Repubblica” durante il periodo estivo, dove l’attenzione dei più va a calare, si piazzano quei decreti scomodi, che nessuno può dire di aver voluto, ma che “devono essere votati’.
Tra le vette delle alte montagne, il cristallino mare blu ed il grigio ufficio aziende ci stiamo domandando perché per l’U18 Elite non si sia puntato ad un percorso di crescita del nostro vivaio pieno di giovani e promettenti arbitri, ma piuttosto si è “puntato”, in prospettiva di breve durata senza una progettualità proiettata al futuro, alla sicurezza e all’esperienza, dei nostri colleghi più “maturi” che si sono immolati per la causa e hanno lucidato scarpini e ripulito il fischietto.
Perché non sono stati presi in considerazione – il passato ci insegna che siamo solo di contorno alla gara-, i colleghi del GAN C, che di fatto si trovano in un limbo, come opportunità per fare esperienza e crescere con la prospettiva di una promozione?
Forse i nostri giovani colleghi non sono all’altezza?
Forse solo le società ed i loro bacini sono determinanti per la crescita rugbistica di un territorio?
Non ci lamentiamo se il livello tecnico della base arbitrale non cresce!
“Una cosa sono i fatti, un’altra è chi comanda. I fatti cambiano ogni giorno, chi comanda è sempre quello. L’autorità è sempre quella. “
“E le gerarchie?” chiese il forestiero.
Ma allora noi ancora non sapevamo che cosa significasse la strana parola. Il cittadino dovette ripetercela varie volte e con altri termini. E Michele pazientemente gli spiegò la nostra idea: “In capo a tutti c’è Dio, padrone del cielo. Questo ognuno lo sa.
“Poi viene il principe Torlonia, padrone della terra.
“Poi vengono le guardie del principe犀利士 .
“Poi vengono i cani delle guardie del principe.
“Poi, nulla.
“Poi, ancora nulla.
“Poi, ancora nulla.
“Poi vengono i cafoni.
“E si può dire ch’è finito.”
[IGNAZIO SILONE, Fontamara, 1933]
Rimaniamo sconcerti nell’apprendere che alcuni colleghi sono rimasti con prestazioni saldate parzialmente o addirittura non pagate. Quello dei rimborsi non è un nostro cavallo di battaglia, ma stiamo rasentando il ridicolo con quanto sta succedendo.
L’ultima presa di tempo della segreteria generale, decisa approfittando del nuovo decreto sullo sport pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 31 Luglio – e qui il colpo di genio! – è stato applicato in maniera retroattiva a tutti gli insoluti a partire da quelli di gennaio!
Davvero un colpo di classe.
La causa di tutto questo ambaradan era stato trovato tempo addietro, una soluzione, seppur macchinosa, che avrebbe permesso di scrivere la parola fine a questa pantomima che si ripete ogni anno da anni, ma siamo ancora qui ad aspettare, con il rischio e la consapevolezza di vedere nuovi colpi di scena.
Non ci stupiamo poi se il movimento è afflitto da un calo di interesse, di disponibilità e di tesserati che non sale come dovrebbe o come le previsioni fatte in un grigio ufficio hanno ipotizzato.
“Un padrone si diminuisce la paga solo se si accorge che va contro i suoi interessi. In che modo? In un modo semplice. Per la pulitura del grano, la paga dei ragazzi è stata scesa da sette a cinque lire.
Dietro mio consiglio, i ragazzi non han protestato, ma invece di sradicare la gramigna, l’hanno semplicemente ricoperta di terra.
Dopo le piogge d’aprile i padroni si sono avvisti che la gramigna era più alta del grano. Quel poco che credevano di aver guadagnato diminuendo la paga, lo perderanno dieci volte fra alcune settimane, quando trebbieranno. La paga dei mietitori diminuirà. È inutile protestare. È inutile discutere.
Non c’è una sola maniera di mietere il grano, ma dieci maniere: ogni maniera corrisponde ad un determinato salario.
Il salario è buono? La mietitura sarà buona.
Il salario è cattivo? La mietitura sarà cattiva.”
[IGNAZIO SILONE, Fontamara, 1933]
A buon intenditor, poche parole.