Approfittiamo dell’occasione per rispondere ad un quesito a noi pervenuto in questi giorni a valle del nostro ultimo articolo. Abbiamo già parlato e risposto in maniera molto piacevole con questa persona e abbiamo chiesto lui (o lei) il permesso di pubblicare il suo quesito -non è il solo pervenutoci-, sempre nel rispetto della privacy.
Eravamo già in possesso di tale lista (è pur sempre un documento pubblico) e anche noi abbiamo riscontrato delle anomalie in merito. Il nostro riscontro è semplice: il regolamento arbitrale DEVE essere rivisto:
-Non ci devono essere deroghe per quanto concerne i doppi/tripli incarichi. Di tutti i tipi e a tutti i livelli.
-Tra i tesserati non vi devono essere conflitti di interesse con il profilo che si ricopre. O si fa l’arbitro (o l’assistente o il valutatore) o si fa altro. I caravanserragli devono finire. Le sudditanze verso le società dove ci si allena e che vengono designate la domenica successiva devono cessare di esistere.
-Non è ammissibile avere in una lista dei tesserati “ad hoc” o anche -purtroppo- che hanno passato la palla. Occorre integrare il regolamento con un sistema di sbarramento che preveda un minimo di partite arbitrate ai neo tesserati -o ritesserati- negli anni precedenti il voto.
-Soprattutto deve essere istituita una “commissione elettorale“, che sia indipendente dai ruoli politici e tecnici, che verifichi l’ammissibilità dei candidati secondo i parametri già noti, e soprattutto faccia una azione di verifica della platea elettorale secondo il punto 2 sopra descritto.
-Infine occorre anche rivedere i tempi della “campagna elettorale” ammassata in 15-20 giorni, con festività di mezzo con il chiaro intento di destabilizzare il movimento, oramai stanco e agonizzante…
-e bravo il “dottorino”!-
Rimane sempre fermo e convinto il nostro invito. Al collega arbitro non associato ricordiamo che l’adesione alla Lega Italiana Arbitri di Rugby -APS è un impegno sociale per condividere il fine comune di poter intervenire per far sì che la propria voce venga ascoltata e che la categoria venga tutelata e aiutata, pertanto non vincola l’Associazione a fornire risposte a un quesito contingente e/o a supportare in occasione di una denuncia o lamentela, cosa che sta accadendo con sempre maggiore frequenza:
Concludiamo esortando però tutti coloro che notano dei comportamenti anomali o quantomeno sospetti, di denunciare tali agli organi preposti. Non portando alla luce tali comportamenti, si agevola il lavoro di coloro che preferiscono muoversi con il favore dell’oscurità.
Saluti,
Il direttivo.
Condivido in pieno i punti segnalati. La rinuncia ai doppi-tripli incarichi si è purtroppo rivelata un enorme presa per i fondelli, un argomento tanto sbandierato nell’ultima campagna elettorale quanto rimangiato immediatamente.
I colleghi che voteranno dovrebbero ricordarsene per bene, soprattutto ricordarsi di chi (oggi in elenco candidati) lo sbandierava anche sui vari media.
Ahimè, si predica bene e si razzola male: dov’è la tanto sbandierata onestà intellettuale?
Infine aggiungerei sia necessario mettere un limite minimo di categoria arbitrata (Top10) per potersi candidare, per lo meno per il 70% dei posti disponibili. Quanti della CNA attuale hanno diretto in T10 nella loro vita? E sicuramente deve valere per il coordinatore.
grazie