Tre uomini in barca – atto secondo (per tacer del Lazio)

Il capolavoro di Jerome Klapka Jerome forse meritava migliore palcoscenico ma, per ora, questo passa il convento.

 Passate le auto-elezioni arbitrali, le uniche con un’oncia di democrazia, si attendono ora con ansia le nomine federali.

Grammatica base di teoria politica insegna che vi è enorme differenza tra eletti e nominati. L’Eletto è di tutti e di nessuno e parla ed agisce per mandato popolare…forse. Il nominato, come struttura base, porta il caffè (pensate a questa estate, se un certo ministro fosse stato solo Eletto..). Il popolo è sovrano quando vota, quando si vota contro è, diciamo, supino.

È il caso del Lazio, gruppo più numeroso del regno delle due Sicilie, e Stato Vaticano, che forse porterà il caffè in quota nominati. Sarebbe bastato davvero un granello di coraggio, davvero poco…diciamo un Chicco. Niente.

Verrebbe da dire, con un filo di malinconica ironia, che ora nessuno può più dire alcunché, su niente e che in questa situazione “si Salvi chi può”.

Un giorno un cittadino ad un comizio esortò ” Cacciamo tutti i cretini, Presidente!!!”. Rispose con prontezza il generale De Gaulle: “Il suo, amico mio, è un vasto programma!!”

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